Le emozioni che ci danno
potere
L’emozione è uno stato d’animo, un’impressione o
sentimento intenso di gioia, di paura, di rabbia, di frustrazione, ecc.
Un’emozione negativa ci fa sentire male, mentre un’emozione positiva ci fa
sentire bene e rifiorire. L’emozione è un segnale, un richiamo
all’azione e da questa ottica anche le emozioni negative diventano utili in
quanto, comprendendo il loro vero significato, siamo in grado di volgerle a nostro
favore.
Come spiega Anthony Robbins in “Come
migliorare il proprio stato mentale, fisico, finanziario“, imparando ad
usare le emozioni negative prendiamo praticamente il controllo della nostra
vita. Infatti, gestire le proprie emozioni in modo adeguato è importante sia
per vivere in sintonia con gli altri che in armonia con se stessi.
Secondo Anthony Robbins: «Le emozioni,
anche quelle che a breve termine sembrano dolorose, sono in realtà come una
bussola interna che vi indica le azioni che dovete compiere per realizzare i
vostri obiettivi. Se non sapete usare questa bussola, sarete per sempre alla
mercé di ogni tempesta psichica che incontrerete sulla vostra strada».
Occorre saper dare un nome alle emozioni in
quanto ogni emozione negativa ha il suo corrispondente positivo; per
esempio, il senso di inadeguatezza ha il suo opposto nella gioia.
Anthony Robbins ha individuato 10 segnali
d’azione (emozioni negative) e le corrispondenti dieci azioni positive che lui
chiama emozioni del potere. Le emozioni negative non sono mai
nemiche, anche se ci fanno soffrire. Infatti, sono dei segnali utilissimi che
ci manda l’inconscio (ovvero il nostro corpo) per dirci che dobbiamo cambiare
approccio o strategia.
Ecco la tabella di Antony Robbins:
Come interpretare questa tabella?
Quando si prova un senso di disagio,
di fastidio o d’imbarazzo il miglior antidoto è provare amore
e calore. In realtà, con l’amore si riesce a smontare e a sconfiggere persino
la rabbia e l’acredine.
Quando si ha paura, non bisogna né
cedere ad essa finendo per ingigantirla, né fingere di non provarla. Per farla
sparire non c’è di meglio che provare un senso di stima e di gratitudine
verso la vita. Il senso di gratitudine è proprio l’antidoto della paura.
Se ci si sente grati non si può avere paura di nulla.
La sensazione di offesa è
generata dalla perdita di fiducia o di intimità nei riguardi di una data
persona. Per combattere la sensazione di sentirsi offesi non c’è di
meglio che incuriosirsi e chiedersi che cosa stia realmente accadendo. Molte
volte le cose sono molto più semplici e lineari della nostra immaginazione
morbosa.
La rabbia, nelle sue varie
sfaccettature, scatta spesso spontaneamente quando viene toccata qualche
determinata corda o regola del nostro inconscio. Per combattere la propria
rabbia occorre trasformarla in eccitazione e passione.
I fallimenti e gli intoppi provocano il
senso di frustrazione che si può combattere con la determinazione:
ossia non bisogna arrendersi di fronte alle difficoltà, non bisogna mai arrendersi
alla disperazione, bisogna avere pazienza! Non bisogna mai smettere di volersi
bene!
La delusione è un’emozione
ancora più pericolosa della frustrazione e si può combattere cambiando
strategia, ossia diventando più flessibili, cercando
nuove soluzioni e nuove vie per realizzare i propri obiettivi.
I sensi di colpa sono assai
spiacevoli e fanno sentire veramente male. Il loro significato è che abbiamo
violato alcuni valori e quindi occorre cambiare comportamento. Attenendosi a
tali principi si accresce la fiducia in se stessi e il senso
di sicurezza e scompaiono i sensi di colpa.
Il senso di inadeguatezza o di mediocrità
si prova quando ci sentiamo incapaci di fare qualcosa che invece dovremmo saper
fare. Ciò perché ci mancano alcune informazioni, strategie o conoscenze. Il
modo migliore per combatterlo è provare gioia, mostrarci
allegri e felici. Infatti la gioia esalta l’autostima e allontana dalla nostra
vita le sensazioni più nocive: la rabbia, la paura, le offese, le delusioni,
praticamente ogni cosa. La gioia è l’antidoto universale contro ogni
emozione negativa, ma non deve essere finta, come notiamo in tanti
personaggi pubblici….
La sensazione di sentirsi sopraffatti o
schiacciati si prova quando si cerca di controllare troppe variabili
contemporaneamente e perciò va tutto male. Quindi ci dobbiamo concentrare
sull’aspetto più importante affrontando una questione per volta,
accrescendo la nostra pazienza e la nostra tolleranza alle frustrazioni. Il
senso di oppressione e di impotenza si combatte con la vitalità,
ossia accrescendo le proprie energie vitali attraverso l’attività fisica. La
sedentarietà, com’è noto, causa spesso un senso di spossatezza e di
sopraffazione.
La gente, in fondo, soffre perché non sa
tollerare i dispiaceri in quanto vorrebbe tutto e subito, e non appena qualcosa
va storta si sente perduta, sopraffatta, schiacciata. Il mio antidoto in
questi casi è che i mali non vengono mai per nuocere perché proprio dal male
nasce il bene. Non bisogna mai arrendersi alla disperazione. Come ho scritto
nel mio saggio motivazionale “La felicità a portata di mano“,
per andare in paradiso bisogna passare attraverso l’inferno. Quanto prima si fa
propria questa metafora, tanto prima si diventa pazienti, fiduciosi e
sereni.
La sensazione di solitudine
significa chiaramente che necessita un maggiore contatto con la gente. E per un
maggiore contatto col prossimo non c’è di meglio della donazione:
il segreto del vivere è dare noi per primi!
In conclusione, il segreto per trasformare le
emozioni da negative in positive allo scopo di far rifiorire la propria vita
sta nell’equilibratura, ossia nell’eliminazione della dualità che è la causa
dei conflitti e dei fallimenti. Non essere equilibrati significa
essere squilibrati o scompensati, e questa scompensazione che non è altro
che un eccesso da un lato o dall’altro, è sempre la causa di tutti i
nostri guai. Essere equilibrati è come andare in bicicletta o in moto e non
cadere né da un lato né dall’altro, pur inclinandoci nelle curve per
contrastare la forza centrifuga.
Tutto ciò ci dice che sono utili e necessarie
tutte le emozioni, comprese quelle impropriamente dette negative perché il
flusso energetico, come nella corrente elettrica o nel pendolo, deve passare
continuamente da un polo all’altro, da un lato all’altro, generando un
equilibrio dinamico tra i due poli opposti in gioco. L’annullamento
reciproco delle due forze in gioco, per esempio l’infelicità e la
felicità, ci consente di soffrire per il minor tempo possibile e
quindi ci rende gioiosi, entusiasti e felici.
L’equilibrio interiore, dunque, è la
risultante tra tutti i poli opposti, di cui alternativamente uno è
positivo e l’altro è negativo. Infatti, la paura non è sempre negativa e il suo
opposto, il coraggio, non sempre è positivo: tutto dipende dalle circostanze,
tutto è relativo al contesto in cui ci troviamo. La frustrazione e la delusione
non sono sempre negative perché ci dicono che dobbiamo impegnarci di
più e/o dobbiamo cambiare strategia; e i loro opposti, rispettivamente la
determinazione e la flessibilità, non sono sempre positivi perché a volte
bisogna anche saper rinunciare per non perdere totalmente la testa, o al
contrario occorre tener duro per riuscire nei propri intenti.
Per equilibrarci e centrarci il primo passo da
fare è assumerci le nostre responsabilità, il che ci mette in
sintonia con gli altri eliminando il nostro proverbiale eccesso di egoismo
ed aumentando la fiducia in noi stessi e negli altri. L’eccesso di
egoismo è all’origine di tutti i conflitti con gli altri, mentre un eccesso di
altruismo causa conflitti interiori, ossia danneggia soprattutto chi
lo pratica.
Amando e rispettando il nostro prossimo,
desiderando genuinamente il bene di tutti, noi ci equilibriamo
e centriamo rapidamente, ossia eliminiamo dalla nostra vita gli
eccessi, ed in questo modo diventiamo saggi e felici. Naturalmente amare
il proprio prossimo non significa che dobbiamo dimenticare noi stessi, anzi noi
dobbiamo continuare ad accettarci, amarci e rispettarci anche nei momenti
più difficili!